Per informazioni ed iscrizioni, contattare [email protected], 3396173388 (anche via Whatsapp) e visitare il sito www.ilmosaicodanza.it
Insegnare a ballare è un vero e proprio lavoro, che comporta impegno e un certo grado di responsabilità. Spesso però l’insegnamento della danza è preso alla leggera e non si considera che si possono fare errori che portano l’allievo, oltre che a ballare male, a lavorare male sul suo corpo e di conseguenza a farsi male.
La danza deve essere legata alla piacevolezza dell’esperienza, alla creatività, alla condivisione, e le lezioni devono confermare questo piacere, altrimenti l’allievo non continuerà a studiare e non arriverà ad approfondire quanto appreso.
Il Tango ha una bellissima valenza espressiva, e lavora sulla comunicazione in modo profondo e interessante, e questo deve essere comunicato all’allievo in maniera chiara. Saper ballare non implica evidentemente saper insegnare.
Lavorare sul l’Hip Hop implica molta attenzione alla comunicazione, ai ruoli, e richiede da parte dell’insegnante una competenza che spesso ha a che fare con la consulenza psicologica!
La legge italiana prevede che per insegnare danza in una associazione sportiva si debba fare un percorso di almeno 32 ore, dopo le quali verrà attribuito un attestato di qualifica di insegnante riconosciuto dal Coni. Senza questo attestato, non si può insegnare in una associazione e godere dei benefici fiscali riservati alla vita associativa in Italia.
Il Mosaico Danza asd di Milano propone un corso più completo, dedicato a chi vuole insegnare Tango. Il prerequisito fondamentale è che il candidato insegnante abbia acquisito durante gli anni del suo studio e dell sua preparazione le sufficienti competenze tecniche della forma di danza e della sua cultura di riferimento, e il corso proposto dal Mosaico Danza si occuperà di sistematizzare il tutto e di
Saranno 4 week end da 3 giorni ciascuno, venerdì sera, sabato mattina e pomeriggio e domenica mattina e pomeriggio. Durante i primi tre ci si dedica allo studio di pedagogia, anatomia, neurologia, psicologia, gestione del linguaggio, dei gruppi, alla lezione di diritto sportivo ed alla sistematizzazione delle competenze che la formazione dell’allievo insegnante ha accumulato durante gli anni di studio e di esperienza. Il quarto week end è dedicato interamente agli esami, pratici e teorici, che prevedono la presentazione e discussione di una tesi, la produzione di una lezione dimostrativa, la verifica delle competenze in materia di diritto sportivo.
Il corso nel suo complesso ha una durata di 76 ore e viene riconosciuto dal Coni attraverso l’affiliazione all’ente di promozione sportiva Libertas.
Il corso si svolge a Milano, in Via Privata Pomezia 12 zona Loreto, ed è a numero chiuso.
Agli allievi che supereranno gli esami finali verrà rilasciato il Diploma di Tecnico Primo di I Livello di Danza valido ai fini delle agevolazioni fiscali per l’Attività Sportiva Dilettantistica (L. 342/2000), ed il tesserino insegnante.
Per partecipare al corso è necessario avere una formazione verificabile di tecnica e di teoria della forma di danza che si intende insegnare, sostenere un colloquio preventivo con la direttrice del corso, Sabina Todaro, e durante le lezioni sarà richiesto di presentare elaborati teorici che permettano la riflessione sulle proprie dinamiche di insegnamento e sulle motivazioni, oltre alla formulazione di un progetto didattico.
Si articola in lezioni teoriche e lezioni pratiche in sala, e prevede lo studio di una serie di dispense e materiali didattici originali, formulati apposta per gli allievi.
Materie trattate:
PRATICA:
Oltre alle figure di insegnanti specialisti delle varie tecniche di danza, il corso prevede la collaborazione di medico, counselor, alimentarista, naturopata, psicologo, coach, osteopata, esperto di normative dello sport, e di esperti di tecniche specifiche di vari stili di danza.
Via Privata Pomezia 12, Milano
Ci troviamo a 500m dalla fermata della metropolitana Loreto/Pasteur (MM1/MM2)
Se vuoi seguire lezioni a Milano in zona Porta Romana e Loreto, per bambini, ma anche per ragazzi e adulti, contatta Il Mosaico Danza
[email protected] 0258317962
o visita il sito www.ilmosaicodanza.com
La danza per bambini è un sistema meraviglioso di farli entrare a contatto con il corpo, l’espressività e la creatività. Insegna loro ad esplorare le possibilità, educandoli ad aumentare i tempi di attesa e di attenzione, ad imparare a seguire delle regole, a canalizzare l’energia verso la comunicazione. Li aiuta ad esprimere con il corpo le tensioni, le ansie, gli stress ed a dar sfogo agli eccessi di energia, che a volte si accumulano stando molte ore fermi a scuola.
Dopo una lezione di danza il bambino è certamente un po’ stanco ma anche molto più sereno.
Esistono moltissimi lavori corporei dedicati ai bambini. L’importante è che ad essere d’accordo sul corso da seguire siano sia il piccolo allievo che la sua famiglia, per trarre il massimo giovamento dal corso. Per questo è fondamentale che venga fatta una lezione di prova prima di iscrivere il piccolo. Chiedete anche un colloquio con gli insegnanti o con un supervisore ai corsi, qualora presente.
Di solito non è consigliato che i genitori siano presenti al corso, soprattutto quanto più i bambini sono piccoli. Chiedete di poter presenziare gli ultimi minuti della lezione. Non allontanatevi dalla struttura se potete, almeno fino a che il piccolo non avrà preso confidenza con la situazione nuova, e se vi permettono di entrare nella lezione, non interferite con il piccolo ballerino in nessun modo: se lo incoraggiate o lo sgridate o gli consigliate di seguire l’insegnante o altro prenderà voi come punto di riferimento, perdendo il contatto con il maestro.
Il bambino si confronta con un aspetto centrale in questa forma di danza: l’improvvisazione e la ricerca della propria identità nel movimento. Ciò significa che può apprendere a muoversi a partire dalla propria creatività, esplorando il corpo nelle sue molteplici possibilità. L’espressione che ne emerge viene organizzata e finalizzata sia dalle regole stesse della danza che dai vincoli ritmici: il ritmo induce sempre l’attenzione alle regole, canalizzando la creatività verso la forma e permette di lavorare sul contenimento di una lieve tendenza all’instabilità psicomotoria, assolutamente normale nel bambino, soprattutto in età prescolare. L’insegnante deve ovviamente sorvegliare che i piccoli allievi sperimentino la danza in modo da non farsi male, migliorando le proprie capacità di coordinazione, di ascolto e di attenzione.
Un’altra peculiarità della danza hip hop è la relazione con il gruppo: con gli altri si trova la propria identità alimentando il senso di appartenenza e dando valore allo stare insieme. Questo favorisce la socializzazione, e permette ai piccoli danzatori di accrescere la capacità di comunicare all’interno del gruppo, esprimendo la propria personalità nel movimento alla ricerca di uno stile personale, caratteristico.
Un’attività di questo tipo deve prevedere esercizi di riscaldamento, finalizzati ad entrare in contatto con il corpo, esplorarlo e conoscerlo, l’insegnamento di alcune sequenze coreografiche di difficoltà via via crescente e un lavoro dedicato alla creatività e alla ricerca di uno stile di movimento personale che porta all’improvvisazione in cerchio.
Ai bambini deve essere data la possibilità di esprimere i propri gusti e le proprie preferenze anche in campo musicale, e la loro unicità va sottolineata.
Seguire il corso di gioco hip hop aiuta i bambini ad esplorare il corpo e trovare modalità espressive uniche e personali: il bambino è naturalmente creativo e l’hip hop si sposa perfettamente con la creatività!
I bambini possono sperimentare la danza hip hop, migliorando le loro capacità di movimento, di coordinazione, di attenzione, di attesa, di ascolto dei ritmi e della musica e di creazione di movimenti personali.
Una lezione di danza Hip Hop per bambini prevede esercizi di riscaldamento e alcune sequenze coreografiche ma deve dedicare anche del tempo alla creatività che porta all’improvvisazione in cerchio, tipica dell’Hip hop.
I nostri corsi a Milano di Hip Hop per bambini (Via Pomezia 12 Loreto)
Lunedì 17.00-17.45 (3-5 anni)
Lunedì 17.45-18.45 (6-10 anni)
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Breakdance
Crazy Legs
Cobra
Dime Stopping
Filmore
Flexing
Floating/Gliding
Hitting
krumping
Puppet
Roboting
Saccin
Scarecrow
Snaking
Spiderman
Sticking
Strobing
Strutting
Ticking
Tutting
Waving
The post Stili dell’hip hop first appeared on Corsi Hip hop Milano.]]>L’hip hop rappresenta l’espressione più diffusa della comunità Afroamericana negli ultimi decenni; esso nasce sul finire degli anni ’60 nel Bronx di New York per dilagare poi nel resto del mondo in brevissimo tempo, con la conquista anche del mercato discografico, cinematografico, editoriale e dell’ abbigliamento. L’ hip hop si basa su quattro discipline principali: Il Rap, l’arte della manipolazione del giradischi, detta il Turntablism, il B-Boyng (conosciuto anche come Breakdance), ed infine l’ arte delle bombolette, L’Aerosol art.
La danza Hip hop nasce dall’improvvisazione, dalla spontaneità di persone che non avevano alle spalle studi accademici. La personalizzazione del movimento è quindi la sua caratteristica primaria.
Le origini storiche vanno ricercate nelle grandi metropoli americane, soprattutto Los Angeles e New York, negli anni ’70: i ragazzi dei ghetti, di origine africana o sudamericana, abituati per loro cultura familiare a danzare e ascoltare musica come parte importante della giornata, presero l’abitudine di confrontarsi fra di loro attraverso queste forme di espressione artistica che conoscevano da sempre, per ottenere dagli altri rispetto e considerazione, anziché affrontarsi in scontri e lotte. Il breaking e il popping erano i primi strumenti tecnici a disposizione dello “street dancer”, il danzatore di strada, che si esprimeva all’interno di un cerchio disegnato sull’asfalto.
L’immaginario di questa forma di danza e musica pesca da tutti i contenitori culturali: cinema, tv, quotidianità, danza, ritmo, immagine, sensazioni, esperienze personali.
Proprio per questa sua origine creativa ed eterogenea, l’hip hop vanta una quantità incredibile di stili e fra l’altro è in evoluzione continua.
Nascendo proprio dall’esigenza di creare una sfida e una lotta artistica, i movimenti della danza sono molto acrobatici e spettacolari: la ricerca del proprio stile peculiare è importantissima, ed occorre essere divertenti, speciali, diversi dagli altri.
Quando l’Hip hop nacque all’inizio degli anni ’70 nel Bronx a New York, l’arte si specializzò sotto quattro forme: parola, musica, arte figurativa e danza.
Si concretizzò la figura del Maestro di Cerimonia, Master of Ceremonies, “MC”, un poeta rap che crea rime speciali che riguardano la realtà, anche improvvisate durante le feste e gli spettacoli. Racconta di vita vera, vissuta.
Accanto al rapper vocalist c’è il produttore di basi musicali, il beat maker, che inizialmente fondeva fra loro diverse basi musicali mixandole ed oggi le produce da sé, utilizzando strumenti informatici.
Il writer, il pittore che utilizza con maestria le bombolette per comunicare i suoi messaggi fatti di parola e colore influenza e caratterizza questa cultura.
La danza Hip Hop gode delle influenze di tutto ciò.
Chi si appassiona a questa cultura le tributa il massimo rispetto.
In questi decenni molti artisti hip hop sono diventati attori ed anche protagonisti di spot sociali contro la violenza e l’AIDS, molti sono stati in prigione per reati di diverso genere, c’è chi ha scritto libri e chi è morto negli scontri fra bande rivali, proprio per questo motivo i protagonisti dell’hip hop non godono dei medesimi privilegi delle altre star del mondo della letteratura e della cinematografia, il loro passato e la loro provenienza da realtà sociali lacerate pesa sulle loro teste, ma d’altronde rinnegare le loro origini, la loro storia e la loro formazione, vorrebbe dire tagliare la loro fonte primaria di ispirazione e distruggere definitivamente la loro credibilità.
La corrente originaria di questa danza si è evoluta negli anni 70-80 su suoni funk e sul primo rap.
La Breakdance è considerata la pietra miliare della Old School, e corrisponde più che altro alla scuola newyorkese. Sulla West Coast si sviluppano gli stili Popping e Locking, legati alla musica funky, che vennero ben presto incorporati alla Breakdance stessa.
L’ Old School ritorna quindi in voga, vecchi protagonisti tornano alla ribalta, vengono ristampati brani storici, rielaborati da dj e gruppi delle scene big beat e trip hop. Conseguenza di tutto ciò è anche una nuova fioritura di dance ed aerosol art: la creatività dell’hip hop è ormai pressoché illimitata.
Da metà anni ’80 la musica della West Coast prende il sopravvento, e si fa strada la “New School”, che fa attenzione non più alla competizione ma soprattutto allo stile, al “flavour”, l’atteggiamento, cioè la componente espressiva dei movimenti.
Guarda anche la pagina: criteri dell’Hip Hop